Le lampadine a LED stanno da tempo sostituendo sia quelle a incandescenza, ormai fuori commercio, sia quelle CFL, le fluorecescenti compatte. La loro superiorità in termini di efficienza energetica, qualità della luce e durata (fino a 20 anni) è indiscutibile. Studi dimostrano inoltre che la loro installazione aumenta la percezione del livello di benessere in casa.
Quali caratteristiche dobbiamo tenere presenti quando acquistiamo lampadine a LED? Ecco una pratica guida per non sbagliare.
Come scegliere le lampadine a LED giuste
Le informazioni necessarie per scegliere la lampadina a LED giusta sono proprio sotto il nostro naso, ovvero sulla confezione. Rispetto ai tradizionali sistemi di illuminazione, le sigle usate sono diverse, per questo cercheremo di fare chiarezza.
I parametri più importanti da considerare sono due: luminosità e aspetto della luce.
Dimentica i watt? Pensa in lumen
Sono finiti i giorni in cui la potenza in Watt di una lampadina indicava la sua luminosità. Quando si acquista una lampadina a LED, il dato da guardare è il numero di lumen, di solito riportato sulla parte anteriore della confezione, mentre l’equivalente in Watt è spesso segnalato sul retro.
Per quanto riguarda l’intensità del flusso di luce, ecco alcune corrispondenze:
- 250 lm = 20 W
- 450 lm = 40 W
- 800 lm = 60 W
- 1.100 lm = 75 W
- 1.600 lm = 100 W
Luce calda o luce fredda?
Nella scelta delle lampadine a LED è molto importante considerare l’aspetto della luce, ovvero la temperatura di colore, misurata in Kelvin (K). Trovare la temperatura adatta ai diversi ambienti è un nodo cruciale, perché è da qui che deriva la sensazione di comfort visivo della nostra casa.
La temperatura è indicata sulla confezione con un numero di quattro cifre, seguite dalla lettera K. Più grande è il numero, più fredda sarà la luce:
- 2.700 K = luce gialla delle lampadine a incandescenza (luce calda)
- 4.100 K = luce bianca della luna piena (luce naturale)
- 5.000 K = luce bianca del sole a mezzogiorno (luce naturale)
- 8.000 K = luce blu del cielo azzurro intenso (luce fredda)
Per le lampade da tavolo o da soggiorno, consigliamo di scegliere una lampadina di circa 2.700-3.000 K, mentre per gli ambienti di lavoro 5.000 K sono la temperatura ideale.
Valuta la dimensione dell’attacco
Quando acquistiamo una lampadina a LED standard, occorre valutare se la dimensione della filettatura è giusta per il nostro porta lampada. Per farlo dobbiamo misurare con un righello o leggere le dimensioni sull’alloggiamento della lampadina.
Il diametro dell’attacco in millimetri è riportato sulle nuove confezioni dopo la lettera E. Per esempio, la siglia E27 corrisponde a un alloggiamento da 2,7 cm, mentre E14 a uno da 1,4 cm, i due formati più comuni in commercio.
Attenzione agli ambienti chiusi
Alcune lampadine a LED possono durare per decenni, ma solo se il calore che generano ha modo di dissiparsi. In caso contrario, il calore danneggerà l’elettronica all’interno della lampadina, compromettendone la durata nel tempo.
Per questo motivo, chi ha bisogno di una lampadina per un apparecchio completamente chiuso dovrà assicurarsi di scegliere la tipologia consigliata per tale uso. Le lampadine realizzate per apparecchi chiusi, infatti, hanno un design termico più efficiente e sono realizzate per resistere a temperature più elevate.
Vediamo invece dove è meglio non utilizzare lampadine a LED. Innanzitutto all’interno di un forno, che porterebbe la lampadina a fine prematura, ma anche all’interno di frigoriferi e congelatori, per la difficoltà di trovare formati compatibili.
Tenendo a mente queste indicazioni, è facile trovare l’illuminazione giusta per la nostra casa. Addio al vecchio, benvenute lampadine a LED!