La Legge di Bilancio 2018 ha confermato anche per quest’anno la detrazioni fiscali sull’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) del 50% e per un ammontare massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare dei costi sostenuti per ristrutturare casa. Come chiarisce l’Agenzia delle Entrate nel suo documento ufficiale “salvo che non intervenga una nuova proroga, dal 1° gennaio 2019 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro“. Quindi il 2018 è un anno ancora molto interessante per mettere in cantiere lavori di manutenzione, ristrutturazione e ammodernamento della propria casa, prevedendo che almeno la metà dei costi saranno recuperati nei prossimi 10 anni.
Non solo: oltre all’agevolazione Irpef ci sono anche altre significative detrazioni fiscali che rendono vantaggioso intervenire sulla propria abitazione, come l’Iva agevolata al 10%, la possibilità di portare in detrazione gli interessi passivi pagati sui mutui stipulati per ristrutturare l’abitazione principale, le detrazioni per l’acquisto di immobili a uso abitativo facenti parte di edifici interamente ristrutturati e quelle per la realizzazione o l’acquisto di posti auto.
Chi può avere le detrazioni fiscali per ristrutturare casa
Sono detraibili dall’Irpef una parte dei costi sostenuti per ristrutturare la casa, nel senso di abitazione principale, oppure le parti comuni di edifici residenziali, come i condomini, che si trovano in Italia. Questo significa che possono accedere alle detrazioni sia i singoli proprietari di casa, appartamento in condominio o abitazione indipendente, per i lavori effettuati all’interno della propria unità immobiliare, che i condomini per i lavori eseguiti nelle parti comuni, suddividendo poi la spesa e le conseguenti detrazioni in proporzione ai millesimi di proprietà.
Le detrazioni per le ristrutturazioni negli appartamenti
Esistono sostanzialmente due tipi di detrazioni per le ristrutturazioni negli appartamenti, cioè nelle singole unità abitative, che siano all’interno di un condominio o una casa indipendente: il 50% delle spese sostenute tramite bonifico (qui come effettuare il bonifico a norma di legge) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2018, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare; il 36%, con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2019.
Queste somme sono detraibili da parte di tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (quindi che pagano l’Irpef), che siano residenti o meno nel territorio dello Stato (purché l’immobile si trovi in Italia) e non limitatamente ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese (quindi anche usufrutto, locazione, famigliari conviventi, coniugi separati assegnatari dell’immobile, componenti delle unioni civili e conviventi more uxorio non proprietario dell’immobile.
I lavori sulle singole unità abitative per i quali spetta il diritto alla detrazione fiscale sono quelli elencati alle lettere b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001, ovvero quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (di cui abbiamo spiegato le differenze qui) per cui potrebbero talvolta essere necessari dei permessi.
Le detrazioni per la ristrutturazione e la manutenzione delle parti comuni condominiali
Anche per le parti comuni condominiali (quelle indicate dall’articolo 1117, numeri 1, 2 e 3 del codice civile, ovvero il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune; i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi o per altri simili servizi in comune; le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all’uso e al godimento comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature, eccetera) sono ammesse le due detrazioni del 50% delle spese sostenute (bonifici effettuati dall’amministratore) dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2018, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare o del 36%, con il limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare, delle somme che saranno pagate dal 1° gennaio 2019. Per dubbi sulla maggioranza necessaria per effettuare questo genere di lavori condominiali puoi leggere qui.
Le detrazioni fiscali per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali, i condomini, spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà o dei diversi criteri applicabili ai sensi degli articoli 1123 e seguenti del codice civile e la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che quest’ultima sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Gli interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali per i quali è ammessa la detrazione fiscale sono quelli indicati alle lettere a), b), c) e d) dell’articolo 3 del Dpr 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), ovvero interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.
Il video dell’Agenzia delle Entrate che spiega i Bonus per le ristrutturazioni
Altri bonus per le ristrutturazioni nel 2018
La legge di bilancio 2018 prevede anche altri bonus particolari con detrazioni fiscali Irpef che possono superare il 50% e arrivare fino all’85%: si tratta dell’Ecobonus al 65% per le spese di efficienza energetica, il bonus al 50% per mobili ed elettrodomestici e quello per l’acquisto di finestre e caldaie, di cui abbiamo parlato qui.