Categorie in evidenza
7 consigli pratici per mettere in ordine casa con Marie Kondo


Scritto il 13 febbraio 2019 - Da - In Decorare e fai da te - Con 2875 Visualizzazioni

7 consigli pratici per mettere in ordine casa con Marie Kondo

Mettere in ordine casa con Marie Kondo è ormai una moda: la guru del riordino, già caso letterario con il suo bestseller mondiale “Il Magico Potere del Riordino”, è sbarcata su Netflix con la serie “Facciamo ordine con Marie Kondo” e ha portato il suo metodo KonMari, fatto di essenzialità ed efficienza degli oggetti, in molte case italiane.

7 consigli pratici per mettere in ordine casa con Marie Kondo

Non c’è attività domestica che sfugga al suo approccio zen nei confronti dell’economia casalinga e dell’interior design: tenere in ordine i vestiti, la cucina pulita, il bagno sanificato, il living confortevole, il ripostiglio organizzato sono solo alcune delle cose che, con poco sforzo e un po’ di pratica, si possono fare con i consigli pratici per mettere in ordine casa di Marie Kondo.

Buttare ciò che non serve

Buttare ciò che non serve non è altro che il decluttering, ovvero l’essenzialità allo stato puro degli oggetti: non più l’accumulo ma l’efficienza di pochi oggetti di qualità. Less is more è una regola sempre valida, anche in casa.

Darsi un tempo preciso per riordinare

Il motivo per cui i tentativi di mettere in ordine casa falliscono miseramente è perché si comincia senza sapere bene quando si finirà, e ci si ritrova a fine giornata avendo solo spostato gli oggetti da una stanza all’altra (vedi punto successivo). Si decide di mettere in ordine i vestiti? Ci vogliono 2 ore, all’interno delle quali bisogna decidere cosa tenere e cosa buttare, piegare tutto ciò che è da piegare, e riporre il tutto ordinatamente. Non un minuto di più.

Riordinare per categoria

Il segreto del metodo di Marie Kondo consiste nel riordinare per categoria, e non per ambiente. Mettere a posto una stanza alla volta finisce sempre e inevitabilmente per spostare gli oggetti da una stanza all’altra. Dedicarsi a una categoria di oggetti consente di eliminare quelli superflui e trovare loro il posto adeguato: possono essere tutti i vestiti (senza distinzione di stagione), oppure le pentole, o ancora i quadri, o i libri. Ogni categoria di oggetti deve essere vagliata da cima a fondo, ponendosi sempre la domanda: lo uso? Se la risposta è no, si butta.

L’eccezione alla regola: tenere ciò che rende felici

Ok l’essenzialità, ok la funzionalità, ma gli oggetti hanno anche un valore affettivo e simbolico: se un oggetto rende felici, si tiene, fosse anche la tortiera della nonna che non si usa più da anni.

Tirare fuori tutto

Vale per i vestiti, per i documenti, per le fotografie, per i libri, per i piatti e i bicchieri: una volta scelta una categoria di oggetti da sistemare, li si tira fuori tutti e li si vaglia uno a uno seguendo le regole dell’uso e dell’affetto. Per decidere infatti cosa tenere e cosa eliminare serve prima di tutto uno sguardo d’insieme, l’unico che permetta di capire l’effettivo valore degli oggetti.

Piegare, infilare, impilare

C’è un piacere zen nel mettere in ordine, e dipende anche dalla visione di tutti i nostri oggetti secondo un ordine ben preciso. Piegare i vestiti tutti allo stesso modo, dividerli per categoria, rimetterli nei cassetti o nell’armadio in un ordine rigoroso regala pace interiore e una visione più ariosa della stanza. Le borse si infilano l’una dentro l’altra,le cravatte si arrotolano e si chiudono in un cassetto, le camicie si appendono per criterio di colore, come i vestiti e le giacche, le pentole si suddividono e impilano per forma e dimensione, come una matrioska.

Un posto per ogni cosa

È forse la più banale ma anche la più importante delle regole di Marie Kondo per riordinare: c’è un posto per ogni cosa, e ogni cosa va al suo posto. La logica (molto maschile) è quella della cassetta porta oggetti: c’è uno scomparto per le viti, uno per le chiavi, uno per i chiodi e uno per le punte del trapano.

Scritto da: